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Martedì 12 novembre, durante l’evento “Maturità è”, organizzato al Teatro Nuovo Giovanni da Udine dall’Associazione Friulana Donatori di Sangue, è stato esplorato il significato del dono come gesto altruistico di vita e speranza.
La conferenza è iniziata con l’intervento di Giada Rossi, campionessa paralimpica di tennistavolo, che ha condiviso la sua testimonianza di resilienza. La sua storia, segnata da un incidente invalidante, mostra come lo sport possa restituire dignità e rappresenta il sacrificio, la costanza e l’impegno necessari per affrontare le difficoltà della vita. Dai giovani rappresentanti dell’associazione Irene Mattellon e Luca Lacovig è stata sottolineata la lodevole condotta italiana nella donazione del sangue, che è protetta da controlli e screening, garantendo la salute di donatori e riceventi, e che si basa sulla gratuità, l’anonimato e un forte impegno etico, senza incentivi economici. In contrasto, in altri Paesi, i “donatori” sono compensati, sollevando interrogativi etici e rischi per la sicurezza sanitaria.In particolare, il Friuli vanta un tasso di donazioni tra i più alti in Italia, una tradizione che risale ai periodi post-bellici, quando l’atto di donare sangue diventò parte integrante della cultura regionale: nacque così l’AFDS, con l’intento di organizzare al meglio le donazioni e di promuovere una coscienza trasfusionale diffusa.
La ginecologa Matilde Degano ha richiamato l’importanza della responsabilità individuale riguardo alla salute sessuale, sottolineando l’importanza della prevenzione soprattutto tra i giovani. Lo stesso concetto di responsabilità è stato applicato alla violenza di genere dalle fondatrici di “Don’t call me signorina”, un tema che ha trovato spazio nella discussione con l’invito a promuovere una cultura del rispetto e della solidarietà. Le nutrizioniste Elena Tullio e Francesca Maran hanno evidenziato la necessità di una maggiore consapevolezza nelle scelte alimentari, soprattutto nell’era dei social media. È emersa l’importanza di una formazione che aiuti i giovani ad affrontare le sfide moderne in modo equilibrato e consapevole; mentre la Regione, attraverso le parole di Luana Sandrin, ha esposto l’importanza dello sport per il benessere fisico e mentale, sottolineando la condizione necessaria di salute del donatore. A chiusura dell’evento, l’insegnante Chiara Fragiacomo ha letto una poesia di Erri De Luca, che ha evocato il valore intrinseco di ogni forma di vita, confermando l’importanza di un ritorno alla sacralità del dono, inteso come valore universale.
La conferenza “Maturità è” ha offerto un’opportunità di riflessione sul potere del dono, sull’importanza della responsabilità individuale e sull’altruismo. La donazione di sangue, infatti, è un gesto che, compiuto con consapevolezza, può trasformare sia la vita di chi lo riceve che quella di chi lo offre. Il futuro di questo valore risiede nelle nuove generazioni, chiamate a preservarlo e a trasmetterlo.
[Allieve e allievi classe 5A]