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Per il terzo anno consecutivo le classi prime del liceo “Copernico” hanno partecipato alla “Fotografia linguistica”, il progetto curato dalla rete di scuole “La lavagne plurilengâl” che promuove il plurilinguismo e la valorizzazione delle lingue sul territorio regionale.
Gli allievi del Liceo “Copernico” che hanno partecipato all’indagine 2024 sono stati 256. Il questionario ha chiesto agli studenti di esprimersi in merito agli usi linguistici praticati nei loro contesti di vita, siano lingue, anche di minoranza, dialetti o varianti locali. In linea con l’indagine dell’anno precedente, gli idiomi più diffusi nelle famiglie degli allievi di prima sono l’italiano (96%) e il friulano (45%); seguono l’inglese (12%), il rumeno, il veneto e lo sloveno (3%), tedesco, francese, siciliano (2%), e altri 42 idiomi, tra lingue e dialetti (albanese, amarico, arabo, beneciano, bielorusso, bisiacco, calabrese, catanese, cinese, coreano, croato, dialetto mediano, ebraico, giapponese, gradese, greco, ladino, lingua del Benin, lingua del Camerun, lingua dell’Etiopia, lombardo, lussemburghese, macedone, malayalam, moldavo, napoletano, olandese, pidgin, polacco, portoghese, pugliese, punjabi, resiano, romanesco, russo, sardo, spagnolo, swahili, trentino, triestino, ucraino).
Il patrimonio plurilinguistico del “Copernico” emerge anche dai dati sul numero di lingue presenti in famiglia: il monolinguismo è praticato solo nel 34% dei casi, il bilinguismo nel 51% e il 15% degli studenti dichiara che nella propria famiglia si parlano tre o più idiomi.
In linea con le indagini degli anni precedenti, la lingua più diffusa dopo l’italiano è il friulano: il 16% delle madri lo parla con i figli, a fronte del 26% dei padri e del 55% dei nonni (dato che mostra come la lingua di minoranza sia patrimonio condiviso soprattutto delle generazioni più anziane). Il 10% degli studenti del “Copernico” usano il friulano con la propria madre, dato che cresce al 16% con il padre e al 28% con i nonni.
Le percentuali cambiano quando si esamina la comunicazione tra coetanei: la quasi totalità degli studenti dichiara di usare l’italiano con gli amici, mentre il 17% anche l’inglese e il 10% il friulano. Con gli adulti del paese/città il 97% dei giovani intervistati usa l’italiano mentre il 15% anche il friulano.
Tra tutti i contesti linguistici praticati dai nostri allievi di prima, quello scolastico si conferma il meno aperto alla dimensione plurilinguistica: con i compagni di classe, oltre all’italiano, viene utilizzato l’inglese (6%) e il friulano (2%), mentre risulta pressoché monolingue la comunicazione tra docenti e studenti (dall’indagine sono stati esclusi gli insegnanti di lingue straniere).
Come emerge dalle “fotografie” degli scorsi anni, la lingua inglese si sta diffondendo soprattutto nella comunicazione via email e sui social (44%), nei programmi TV (61%), nei siti internet (71%), nei libri e nei fumetti (41%); le altre lingue (friulano e tedesco in particolare) si attestano su percentuali dall’1% al 4%.
Per quanto riguarda l’età iniziale di apprendimento delle lingue, l’88% degli intervistati dichiara di aver cominciato a parlare l’italiano entro i 3 anni e il 10% tra i 3 e i 6; per la lingua inglese invece il 10% entro i 3 anni, il 25% tra i 3 e i 6, il 53% tra i 6 e i 9 e il 6% tra i 9 e i 12 anni.
L’acquisizione della lingua friulana risulta più distribuita nelle diverse fasce d’età: il 15% dichiara di aver cominciato ad apprenderlo entro i 3 anni, il 15% tra i 3 e i 6, il 19% tra i 6 e i 9, il 5% tra i 9 e i 12 anni. In merito alle lingue storiche regionali, il 45% degli studenti dichiara di non parlare la lingua friulana, il 38% il tedesco e il 97% lo sloveno.
Il progetto della “Fotografia linguistica” viene realizzato dalla Rete “La Lavagne Plurilengâl”, di cui è ente capofila la Società Filologica Friulana, e in collaborazione con l’Università di Udine (Fabiana Fusco, Docente di linguistica educativa, e Gabriele Zanello, Docente di Letteratura friulana e di Lingua e linguistica friulana) e con il sostegno dell’Arlef.
[QUI la sintesi grafica della Fotografia linguistica 2024 del “Copernico”]