La memoria del Vajont
Nell’ambito dei percorsi sul tema della memoria promossi dal Dipartimento di Storia e Filosofia, giovedì 8 febbraio gli studenti delle classi 3E, 5A, 5BLSA e 5G hanno partecipato a un incontro per ricordare il disastro del Vajont. Proposta dalla Società Filologica Friulana per celebrare il 60° anniversario della tragedia (9 ottobre 1963), l’iniziativa è stata accolta con favore dal nostro istituto per offrire agli allievi un’occasione di confronto su una vicenda che ha segnato la storia e la memoria del Friuli e dell’Italia intera.
Dopo i saluti del Dirigente Paolo De Nardo e delle referenti della Società Filologica Antonella Ottogalli e Chiari Aviani, è stato proiettato il corto di animazione “Ti conti il Vaiont” realizzato dall’illustratore friulano Paolo Cossi. Di seguito sono intervenuti Daniele Mazzucco, Giovanni Mazzucco e Marcello Mazzucco, testimoni diretti che da anni si impegnano per tramandare la memoria della tragedia.
In un’aula magna attenta e commossa, i relatori hanno innanzitutto ricordato la vita a Erto e Casso prima dell’incidente, quando le loro piccole comunità rurali furono catapultate nell’Italia “energivora” del boom economico con la costruzione della «più alta diga d’Europa». Il momento più intenso e partecipato è stato il racconto della notte del 9 ottobre 1963, quando il monte Toc, dopo giorni di frane e scosse sismiche, scivolò nell’invaso artificiale, alzando un’onda di 250 metri che spazzò via in pochi minuti i paesi della valle e provocò quasi 2000 vittime. I testimoni hanno poi ricordato il periodo successivo, i soccorsi e la vita difficile nei paesi ricostruiti. Drammatico e sofferto è stato il racconto dei processi penali e civili, che, a parte per alcune condanne minori, non riconobbero le gravi responsabilità dello Stato, dei professionisti e delle aziende private coinvolte nelle complesse vicende del disastro.
Gli studenti hanno seguito con partecipazione ed empatia le testimonianze, rivivendo attraverso i volti e le parole dei testimoni una delle vicende più controverse ed emblematiche dell’Italia del secondo dopoguerra.
[A QUESTO INDIRIZZO è possibile accedere al corto di animazione realizzato per la Società Filologica Friulana da Paolo Cossi]