È giusto accogliere i richiedenti asilo che giungono in Italia? Cos’è la famigerata “rotta balcanica” e chi sono coloro che ne intraprendono il cammino? Chi si sta impegnando sul nostro territorio per dare accoglienza agli immigrati che giungono da noi? Come superare stereotipi e luoghi comuni intorno al problema dell’immigrazione? A questi e a molti altri interrogativi hanno cercato di rispondere gli studenti della 4^D del Liceo delle Scienze Applicate durante l’incontro con alcune realtà di volontariato, svoltosi a Trieste venerdì 5 novembre nel piazzale antistante la stazione ferrroviaria.

Accompagnati dai docenti della classe Giordana Marzullo e Riccardo Urbani, i ragazzi hanno potuto conoscere il lavoro di Lorena Fornasir, Gian Andrea Franchi e dei volontari dell’associazione “Linea d’ombra” (www.lineadombra.org), realtà che dal 2019 si impegna «per rendere meno insopportabili le condizioni di vita dei profughi» e «per denunciare le situazioni inaccettabili nei campi» allestiti in Bosnia e in Croazia.

Accanto a loro, la testimonianza di una giovane medica di “Strada SiCura” (stradasicura.squarespace.com), associazione che opera nell’area della stazione di Trieste per garantire il diritto alla salute dei migranti in transito e, più in generale, di individui marginalizzati e vulnerabili della città. L’incontro si è concluso con la presentazione delle attività del Consorzio Italiano di Solidarietà (www.icsufficiorifugiati.org), la Onlus che dal 1993 svolge un’opera di tutela in favore di richiedenti asilo e rifugiati presenti sul territorio triestino e in Friuli attraverso servizi di accoglienza e di integrazione. L’iniziativa, che proseguirà con altre occasioni di approfondimento, rientra nell’offerta formativa che il Liceo “Copernico” sta affinando in questi anni all’interno dei percorsi di Educazione civica per dare concretezza e attualità all’articolo 2 della Costituzione italiana, che, accanto al riconoscimento e alla tutela dei «diritti inviolabili dell’uomo», «richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale».