Nella mattinata di giovedì scorso alcune classi del nostro Istituto hanno partecipato all’evento in streaming “La bufera. Cronache di ordinaria corruzione”. Gli alunni, insieme a studenti di tante altre scuole di tutta Italia, hanno assistito alla proiezione del docufilm e hanno poi seguito il dibattito coordinato da Riccardo Iacona. Si tratta di un primo appuntamento di un percorso di educazione alla cittadinanza che offrirà altre tre occasioni: l’incontro con gli operatori di Emergency l’11 novembre sul tema della pace e dei diritti umani, l’incontro con Gherardo Colombo il 25 novembre sul tema della cittadinanza attiva e l’evento “Dire Fare Sostenibile” il 14 dicembre sul tema dello sviluppo sostenibile. La Bufera, il film di Marco Ferrari, ha offerto l’occasione per affrontare un tema di grande portata come quello della corruzione. È facile dire che la corruzione sia sbagliata. Ma cosa succede quando la corruzione bussa alla nostra porta? Sette protagonisti hanno parlato di casi di corruzione che hanno vissuto sulla propria pelle. Ciascuno ha raccontato una vicenda diversa, ma tutte seguono lo stesso copione: corruzione sistematica, tentativi di coinvolgimento, intimidazioni per chi non sta al gioco, isolamento, mobbing.

Dopo il film gli studenti hanno incontrato il regista Marco Ferrari, alcuni dei protagonisti e Priscilla Robledo, di The Good Lobby Italia, giurista e attivista su impresa e diritti umani, esperta di etica e integrità aziendale. Gli studenti del nostro Liceo hanno partecipato attivamente al dibattito. I ragazzi e le ragazze della classe 2G hanno formulato in chat una domanda: “Conoscendo i dati molto preoccupanti della corruzione in Italia – secondo le stime ogni anno 100 miliardi di fondi pubblici finiscono nelle tasche di dipendenti e dirigenti corrotti, cosa possiamo fare noi giovani per contrastare e prevenire tale sistema criminale?”. La risposta degli esperti ha naturalmente evidenziato la necessità urgente di sensibilizzare i giovani su questi temi e la scuola ha un compito fondamentale nel contribuire tempestivamente a un cambio culturale che è l’unica via per cambiare il malcostume diffuso. I giovani devono ribellarsi al sistema corruttivo ed essere protagonisti della vita politica e sociale del nostro Paese, conoscendo la realtà che li circonda e promuovendo i valori della giustizia, dell’onestà, della responsabilità. In gioco c’è il loro presente, il loro futuro, la loro vita.